L’ opera vincitrice del concorso “Cilento Fest – Cinema e Borghi 2024” è in corsa per rappresentare l’Italia nella categoria International Feature Film Award
Il successo de “Il mio posto è qui” non si è fermato a Perito. Il film, premiato come migliore opera cinematografica durante la terza edizione del Festival del cinema delle aree interne al concorso “Cilento Fest – Cinema e Borghi 2024”, è ora nella rosa dei 19 progetti audiovisivi impegnati a rappresentare l’Italia ai prossimi Oscar previsti a Los Angeles il 2 marzo 2025. Oltre a “Il mio posto è qui” di Daniela Porto e Cristiano Bortone, gli altri film in lizza: “Accattaroma” di Daniele Costantini; “Campo di battaglia” di Gianni Amelio; “Cento domeniche” di Antonio Albanese; “Confidenza” di Daniele Luchetti; “Food for profit” di Giulia Innocenzi e Paolo D’Ambrosi; “Gloria!” di Margherita Vicario; “I bambini di Gaza – Sulle onde della libertà” di Loris Lai; “Il tempo che ci vuole” di Francesca Comencini; “L’altra via” di Saverio Cappiello; “La casa di Ninetta” di Lina Sastri; “La vita accanto” di Marco Tullio Giordana; “Lubo” di Giorgio Diritti; “Palazzina LAF” di Michele Riondino; “Parthenope” di Paolo Sorrentino; “Taxi mon amour” di Ciro De Caro; “Vermiglio” di Maura Delpero; “Volare” di Margherita Buy; “Zamora” di Neri Marcorè. Il Comitato di selezione, istituito presso l’Anica su richiesta dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, si riunirà per votare e designare il film nella giornata di martedì 24 settembre 2024.
“Il mio posto è qui”, la storia di una donna che sfida i pregiudizi
Prodotto da Orisa Produzioni, Ghosts City Films, con il sostegno di Regione Lazio, Apulia Film Commission, Fondazione Calabria Film Commission e distribuito da Adler Entertainment e tratto dall’omonimo romanzo della regista Daniela Porto, “Il mio posto è qui” è una storia di sfide, incontri, lotta e pregiudizio. All’indomani della fine della Seconda Guerra mondiale, in un piccolo paese calabrese, l’incontro tra Marta (Ludovica Martino), ragazza madre promessa in sposa ad un contadino più vecchio di lei, e Lorenzo (Marco Leonardi), l’omosessuale del luogo conosciuto come “l’organizzatore dei matrimoni”, fa nascere una profonda amicizia che porta la ragazza ad affrontare i preconcetti della comunità locale e a lottare per trovare “il proprio posto” nel mondo.